Avatar – L’Impollinatore

today 4 Dicembre 2020


Background

Avatar

L’Impollinatore

Atto Unico
Drammaturgia e Regia Giovanni Guidelli
con Giovanni Guidelli e Francesco Grifoni
Produzione AVATAR Associazione Culturale – Casole d’Elsa

I temi dei mutamenti climatici, dell’ecatombe degli insetti impollinatori, la scomparsa delle api, i futuri scenari di un’umanità alla ricerca di cibo e di acqua potabile, irrompono in questo testo teatrale, premiato all’EARTHINK FESTIVAL di Torino.
Giovanni Guidelli, attore con alle spalle diversi ruoli da protagonista in Film e Fiction (Elisa di Rivombrosa, La Squadra, Incantesimo, Rossella, ecc…), è l’autore e il Regista di questa Piece Teatrale che si presenta al pubblico come un Thriller Psicologico ad alta tensione.
L’IMPOLLINATORE ha vinto l’Earthink Festival di Torino a fine Settembre 2019 ed è stato selezionato dal Comitato Scientifico del FESTIVAL DELLA SCIENZA di Genova, dove è andato in scena in PRIMA ASSOLUTA NAZIONALE lo scorso 30 Ottobre 2019, al Teatro della Tosse.
Verrà circuitato dalla Fondazione Piemonte dal Vivo per la prossima stagione Teatrale.
Andato in scena in presenza, dal vivo, lo scorso 19 Settembre a Torino, all’Earthink Festival.

Trama:
In una giornata torrida, due uomini si incontrano sulla panchina di un parco, davanti a un chiosco di bibite chiuso; uno dei due uomini è un fattorino che deve consegnare dell’acqua, l’altro si scopre essere un Ingegnere di nanotecnologie che ha appena sviluppato un prototipo di drone impollinatore che presto verrà presentato ai mercati. I due cominciano a parlare, ma ben presto si capisce che quest’incontro non è fortuito, e che la posta in gioco è la loro stessa sopravvivenza: la sfida è appena cominciata.
Un duello psicologico che si sviluppa in una sorta di conto alla rovescia, di gioco delle parti, di poker face, andando a indagare sulle nostre reali priorità, sulla nostra percezione del rischio e del pericolo a cui stiamo andando incontro, fino al colpo di scena finale.

Durata video 70 minuti

“Basta Barbablù” vuole evadere i consueti cliché legati alla tematica del femminicidio per evocare, con il linguaggio dell’arte, storture, derive ed abissi provocati dal retaggio patriarcale nelle relazioni di genere e nell’identità stessa di maschile e femminile, per fare spazio ad una coscienza più vera e ad un’altra cultura, per donne e uomini.


Dettagli
Inizio 4 Dicembre 2020 H 21:00
LOGO Open city 2023